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Villa Necchi Campiglio, un gioiello tecnologico degli anni Trenta

Villa Necchi Campiglio è una delle perle più preziose della corona del FAI. Le immagini di Francesca Vezzoli ci raccontano perché. 

In questa uggiosa giornata di Aprile ho deciso di visitare (finalmente!!) Villa Necchi Campiglio a Milano.

Il giardino, bellissimo, completamente fiorito è libero al pubblico, mentre per poter visitare l’interno della villa, è necessario usufruire della visita guidata alla quale abbiamo deciso di partecipare per scoprire gli splendidi interni progettati, inizialmente da Portaluppi a cui successivamente è subentrato Tomaso Buzzi.

Ma andiamo con ordine.

Il giardino è a dir poco meraviglioso, così come l’esterno della villa, dove si trova anche una piscina riscaldata, la prima progettata per un giardino privato. Se vi piace la Wisteria non potete non soffermarvi un attimo ad ammirare il bellissimo pergolato in fiore, decisamente la mia parte preferita del giardino.


Villa Necchi Campiglio- Piscina
Villa Necchi Campiglio- Piscina

Passiamo ora all’interno. La prima cosa che si nota è che le stanze sono direttamente collegate una all’altra: Angelo Campiglio non apprezzava i corridoi. Al piano terra, le stanze più belle sono sicuramente la biblioteca e lo studio. Le ricolme librerie in palissandro e il camino in granito, progettati da Portaluppi, sono il sogno di tutti gli amanti dei libri. Chi non vorrebbe sedersi su una di queste poltrone, davanti ad un fuoco acceso ed immergersi nella lettura?


Villa Necchi Campiglio- Biblioteca

Nello studio invece troviamo una magnifica scrivania portatile: ne esistono quattro al mondo, e una è appartenuta a Napoleone. Ma la cosa più affascinante di questa stanza, secondo me, sono le pareti perché in realtà nascondono un’altra libreria dove Angelo Campiglio teneva il suo archivio personale.


Villa Necchi Campiglio- Studio

Al piano terra troviamo anche una bellissima veranda, un salone, un fumoir, una sala da pranzo, una fucileria, un ufficio e la cucina. Una cosa da notare è la gestione completamente elettrica, sia del portavivande che collegava i vari piani, sia dei campanelli: in cucina un quadro elettrico mostrava da quale stanza i padroni stavano chiamando il personale.

Salendo al secondo piano troviamo invece quella che sarebbe la nostra classica zona notte. Su quello che potrebbe essere definito un ampio corridoio guardano gli ambienti della zona notte delle due sorelle: speculari e composti ciascuno da camera da letto, spogliatoio e bagno. Dall’arredamento si denotano i diversi gusti di Gigina e Nedda. Per la prima un ambiente dai toni dell’oro e del blu scuro, con abbondanti rasi e ricami. Da notare, nelle sue stanza, la presenta di diversi suppellettili a forma di gatto, passione della padrone e presenza costante all’interno della villa. Nelle stanze della seconda sorella invece, il tono del rosa pastello fa da padrone. Per gli appassionati di moda segnalo la presenza, nell’armadio a muro, di un bellissimo foulard con dedica di Dior, di cui fu grande affezionata. Anche i bagni delle due camere sono degni di nota, completamente ricoperti di marmo e curati nei minimi dettagli.

Sono presenti inoltre altre stanze: una camera degli ospiti, il guardaroba, la camera da letto del guardarobiera compreso di un bagno ricoperto di piastrelle nere, ed una stanza degli ospiti, ora a temperatura controllata utilizzata per conservare la collezione de’ Micheli, in cui è presente anche un bellissimo Fontana.


Villa Necchi Campiglio- Camera Ospiti

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