– Come nasce la vostra app? Come avete avuto l’idea di un servizio di micro-geolocalizzazione per interni?
– Tutto è nato nel 2012, un giorno di novembre alla Rinascente a Milano. Io e un mio amico cercavamo la toilette, e girammo per tutto lo stabile senza trovarlo e fu lì che capimmo la necessità della navigazione indoor.
Collegare l’idea di un “cerca toilette” a un servizio tecnologico avanzato da offrire ai musei dà sicuramente prova di grande creatività, inventiva e lungimiranza, e trovarsi a capo di una start-up lanciata verso gli USA dopo solo due anni probabilmente lo conferma. Facciamo un passo indietro.
Ho conosciuto Domenico Colucci, venticinque anni, pugliese, CFO di Nextome, una start-up che ha sviluppato l’applicazione omonima per la navigazione indoor dei musei con qualsiasi smartphone di ultima generazione, con una precisione al mezzo metro e che usa la tecnologia iBeacon di Apple, adattandola e arricchendola ulteriormente di servizi.
Il sistema iBeacon
L’ iBeacon è un sistema che utilizza il Bluetooth per comunicare con gli smartphone e tablet quando questi si avvicinano a dei piccoli trasmettitori mobili che possono essere posizionati ovunque. Il sistema è largamente usato negli Stati Uniti soprattutto per lo shopping. Avvicinandosi a un prodotto a una distanza di circa 20-30 centimetri, il cliente vedrà apparire automaticamente sul proprio device tutte le informazioni, il costo, e le promozioni a lui dedicate riguardanti l’oggetto. Qui finisce il servizio.
Nextome sfrutta questa tecnologia e implementa nell’app un API che traduce la prossimità di iBeacon in distanza reale, grazie a particolari algoritmi dell’app e ai potenti core già esistenti negli smartphone di media gamma.
La micro-geolocalizzazione avverrà in una semplice mappa del museo, dando la possibilità di orientarsi e scoprire tutti i punti d’interesse. L’utente sarà quindi guidato nella mappa come in una specie di tom tom, avvicinandosi ai punti d’interesse e automaticamente senza alcun tap sullo screen avrà accesso a tutte le informazioni offerte dal museo come immagini, audioguide, testi, video. Oltre all’integrazione con i social network, l’app offre la possibilità di accedere ad un online shop in cui poter acquistare gadget, souvenir, o prodotti che il museo offre al suo interno: un’ ulteriore innovazione per il business del museo.
Domenico Colucci, CFO Nextome
La passione di Domenico e dei suoi collaboratori verso l’arte e la volontà di lavorare sull’innovazione del sistema culturale italiano e dei suoi musei, ha spinto la Nextome a individuare come primo target del loro business proprio il sistema museale, offrendo a questo una soluzione tecnologica facile, relativamente economica, e adattabile a tutte le offerte culturali dei diversi musei.
Nextome è un servizio che può essere incluso in un’applicazione già esistente, con un semplice aggiornamento mirato. Qualora il museo non abbia un’app, Nextome può essere utilizzato come servizio personalizzato e il museo stesso provvederà a inserire i contenuti che già possiede. – Il servizio – mi spiega Domenico – è programmabile dallo stesso cliente. Ci si registra al portale dedicato ai clienti, si carica una semplice planimetria del proprio museo e con il mouse si indica con un segnaposto quali sono i punti di interesse al suo interno, uploadando per ogni punto immagini e contenuti relativi all’opera. Si gestisce quindi in prima persona l’app, personalizzandola e arricchendola come meglio si crede-.
In più non c’è bisogno di dotare ogni opera di un iBeacon (acquistabili in diversi shop-online per 25/30 euro l’uno), ma è sufficiente dotare un solo dispositivo per stanza, l’app farà il resto, con un abbattimento di costi di istallazione. Inoltre il museo avrà accesso alle statistiche di utilizzo non solo di tipo quantitative ma qualitative, poiché potrà conoscere i flussi pedonali al suo interno e quindi le opere più attrattive per i visitatori.
Domenico e il suo staff sono stati presenti al Vinitaly ad aprile 2014 non appena creata la s.r.l., dotando gli stand della loro tecnologia, ottenendo circa 2900 download dell’applicazione e ricevendo feedback molto positivi sia dai utenti dell’evento che dagli organizzatori. Domenico mi conferma che stanno lavorando ad una collaborazione con alcune aziende per implementare i loro stand con questa tecnologia all’Expo 2015. Da annoverare l’utilizzo dell’app anche al Museo Diocesano di Bisceglie da aprile 2014, presentata allo SMAU 2014 insieme a Nextome.
Domenico, confermandomi la sua passione per l’arte, ammette con tristezza di avere non poche difficoltà nella diffusione del loro servizio nei musei italiani, ed è per questo che sarà presente con i suoi collaboratori a San Francisco per due mesi, per cercare nuovi spazi vitali per la start-up, visto che in USA gli iBeacon sono molto più diffusi e a suo dire il settore culturale oltreoceano sembra essere più attento alle nuove tecnologie.
Aggiornamento:
La Nextome sarà presente al WebSummit di Dublino dal 3 al 6 novembre 2014
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